LA SCIENZA DEL CERVELLO

MIND CONTROL

STUDIO LIVE

Get your free Meetsee virtual office at: http://www.meetsee.com.

martedì 23 dicembre 2008

LA SCIENZA DEL CERVELLO

http://www.youtube.com/watch?v=lsHB55ppSv4&eurl=http://technorati.com/videos/youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DlsHB55ppSv4&feature=player_embedded

lunedì 15 dicembre 2008

giovedì 4 dicembre 2008

CERVELLO IN LAVATRICE - BRAINWASHING















La macchina della memoria - Onde elettriche al cervello
Stimolazione transcranica con due elettrodi sulla fronte e due sulla nuca

dal corriere.it del 4/12/08 apprendiamo che uno studio del Policlinico di Milano sta aprendo nuove strade per migliorare le capacità di apprendimento (senza l'uso di farmaci). L'équipe di ricercatori guidata dal neurologo Alberto Priori, dimostra che il passaggio 
di corrente elettrica nel cervello può influire positivamente sui meccanismi della memoria. I test sono stati condotti per un anno e mezzo su diciassette volontari sani chiamati a memorizzare sequenze di numeri. Dopo la stimolazione trancranica, i tempi necessari a ricordare le serie numeriche si sono ridotti almeno del 21% (da 850 a 670 millisecondi). I risultati ottenuti sono appena stati pubblicati sul Journal of cognitive neuroscience.
È un salto nella fantascienza dei processi cognitivi. La tecnica infatti, appare efficace per intervenire anche sui procedimenti di apprendimento. I giovani sono stati sottoposti a test di "working memory" prima e dopo l'applicazione degli elettrodi. Dopo il passaggio della corrente elettrica le performance migliorano in modo significativo. «I dati ottenuti indicano anche per la prima volta che il cervelletto ha importanti funzioni cognitive di controllo dell'apprendimento non-motorio, oltre a quelle già conosciute di tipo motorio. Sono necessarie ulteriori verifiche. Per sviluppare nuove ricerche nel campo della neurostimolazione il Policlinico ha appena dato vita a una società di spin-off con l'Università Statale».
La scienza si spinge sempre più in là. Allo studio del centro clinico di via Francesco Sforza ora ci sono anche i meccanismi cerebrali alla base delle decisioni. Nei suoi laboratori sono in corso esperimenti comportamentali per capire se la stimolazione tranScranica può influenzare le scelte morali. Settantotto i volontari chiamati a rispondere a quesiti etici prima e dopo il passaggio di corrente elettrica «È una nuova e affascinante branca delle neuroscienze — assicura Gabriella Pravettoni, psicologa dell'Università Statale —. Si può iniziare a parlare di neuroetica». Gli scenari che si aprono possono essere da film.
Il metodo può rivelarsi utile nella riabilitazione dopo gli ictus e nei gravi traumi cranici»

da affaritaliani.it del 3/12/08 ancora notizie interessanti







Ecco come si inganna il cervello...


Gli scienziati svedesi hanno realizzato un esperimento che ha dimostrato che è possibile ingannare il cervello di un uomo per dargli l’illusione di essere "nei panni" altrui. Uno studio, realizzato nel noto Istituto Karolinska di Stoccolma e pubblicato sulla rivista PloS One, prova che si “può” confondere una persona per farle credere che il corpo di un’altra sia il suo. Per creare l’ “inganno” i ricercatori hanno collocato sul capo di un manichino due piccole telecamere: le immagini catturate da esse venivano inviate sulle lenti degli occhiali indossati da un soggetto umano. In questa maniera quando i due guardavano verso il basso, la persona vedeva la figura del manichino dove normalmente avrebbe visto il suo corpo. In circa due minuti l’individuo sviluppa una così forte percezione da credere che il corpo del manichino sia il suo. “Questo dimostra quanto sia facile cambiare la percezione cerebrale che una persona ha del suo corpo e farle credere di possederne un altro”, ha spiegato Henrik Ehrsson, uno dei ricercatori. L’esperimento ha dato gli stessi risultati anche quando è stato condotto su due persone in carne e ossa, mostrando la “forza” dell’illusione. Gli autori della ricerca ritengono che il loro lavoro possa essere utilizzato nello sviluppo, in futuro, di videogiochi e sistemi di realtà virtuale “iperrealistici”, ma anche avere applicazioni nel campo della medicina, come per esempio aiutare a combattere disturbi relazionati all’immagine fisica come l’anoressia o servire nella riabilitazione post-infarto.